
Sintesi dell’intervista di Serena Riformato su La Stampa
“Sul lavoro ognuno ha fatto i propri errori, anche il PD, ma non c’è paragone rispetto alla precarietà creata dai governi di centrodestra”. Annamaria Furlan, ex segretaria generale della Cisl, ora candidata dem al Senato in Sicilia e nel Lazio, inizia così la sua intervista a La Stampa, e aggiunge: “Il Pd, più di ogni altra forza politica, ha un programma per un lavoro dignitoso in grado di rivolgersi al Nord, al Centro e al Sud. Senza spaccare l’Italia come per anni ha fatto e continua a fare la Lega. E credo inoltre che il Pd debba prima di tutto ritornare sui posti di lavoro, abbiamo tanti miliardi del Pnrr da poter spendere per fermare lo sfruttamento degli stage gratuiti e dei contratti senza garanzie che non offrono futuro e certezza alle persone”.
Sul tema del lavoro: “Il Pd con il ministro Orlando, a confronto con le parti sociali, stava sviluppando un progetto per individuare i contratti nazionali delle categorie come riferimento per il salario minimo. Non si tratta solo della paga oraria, ma anche di previdenza e sanità integrative, welfare aziendale e diritto alla formazione”.
Furlan chiude sul tema delle pensioni: “«Quota 41 può essere utile, ma solo a poche generazioni. Lascerebbe scoperti i giovani, per i quali proponiamo una pensione di garanzia. Bisogna definire nuove ipotesi di flessibilità in uscita, soprattutto per i lavori usuranti. L’età pensionabile non deve superare i 62-63 anni. Per le donne proporrò un anno di contributi per ogni figlio. E su questo aggiungo: attenzione, la destra di Meloni guarda al modello Orban, un politico che ritiene ci siano troppe donne laureate a scapito della natalità”.
Intervista integrale su La Stampa