• Approveremo una legge sul fine vita per il caso di una malattia irreversibile che causi sofferenze intollerabili, a fronte della piena capacità del malato di assumere decisioni consapevoli, in linea con quanto deciso dalla Corte costituzionale.
Oggi, in Italia, alle persone che si trovano in condizioni di sofferenze intollerabili e irreversibili causate da malattie gravi e incurabili è negata una possibilità, quella di affrontare la morte in modo dignitoso chiedendo di essere aiutati a togliersi la vita.
Sono assai noti i casi di chi, costretto in condizioni cliniche difficilissime anche in ragione dell’enorme sviluppo della scienza medica – che consente di tenere in vita persone in situazioni cliniche inimmaginabili anche solo 20 anni fa, e spesso al costo di enormi sofferenze – ha iniziato una battaglia per smuovere le coscienze, in Italia così come nel resto del mondo.
Tanti casi che hanno avviato una stagione lunghissima di dibattiti e discussioni politiche, che hanno trovato un primo approdo nella legge n. 219/2017 sulle disposizioni anticipate di trattamento, legge che la Corte costituzionale ha però ritenuto insufficiente a garantire il rispetto della libertà e della dignità della persona nei casi più gravi.
Il Partito Democratico si è fatto promotore in questa legislatura della legge sulla morte volontaria medicalmente assistita, finalizzata proprio a recepire le indicazioni della Corte costituzionale, e a dare una risposta equilibrata e definitiva alle richieste sempre più pressanti che arrivano dalle persone che si trovano in quello stato di sofferenza, e dalle loro famiglie.
Una legge che è passata alla Camera, nonostante sia stata pesantemente osteggiata dalla destra che ha fatto di tutto per bloccarla, e che la fine anticipata della legislatura ha impedito di approvare anche al Senato.
Migliaia di famiglie vivono queste situazioni in silenzio. E in quella calma piatta fatta di indifferenza si sentono sole, abbandonate a sé stesse e al loro dolore. Noi sappiamo che la prima risposta deve essere la cura, ogni possibile cura e solidarietà, ma sappiamo anche che laddove la cura non basta, laddove la sofferenza non si può lenire, è doveroso non voltarsi dall’altra parte e garantire la possibilità di una morte dignitosa.
Tutte le democrazie avanzate stanno facendo leggi sul fine vita, l’Italia ha il dovere di fare lo stesso: il Partito Democratico ripartirà dalla proposta approvata in questa legislatura, per garantire certezze e dignità a tutte le persone che si trovano in quelle condizioni di sofferenza intollerabile.
La società ha dimostrato di essere più avanti della politica ed è nostra responsabilità dimostrare di essere in grado di interpretare un sentire giusto e diffuso, dando cittadinanza a queste richieste.