• Approveremo subito la legge contro l’omolesbobitransfobia (DDL Zan) • introdurremo il matrimonio egualitario
L’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio (Unar) ha segnalato quasi 1.400 aggressioni razziste, omotransfobiche, antisemite e abiliste in Italia nel 2021. La paura di subire discriminazioni e violenze incide sull’esistenza e sulle scelte delle persone, che sono così costrette ad elaborare strategie di sopravvivenza per non vedere compromessa non solo la propria crescita professionale, ma la conduzione di una vita dignitosa e libera.
L’applauso vergognoso che ha segnato l’affossamento del DDL Zan lo scorso anno ha condannato l’Italia a rimanere tra gli ultimi Paesi dell’Unione europea a non avere leggi contro l’omofobia.
La battaglia che abbiamo portato avanti nel 2016 per le unioni civili è stata un primo passo per il nostro Paese. Eppure non basta. Ad oggi non sono ancora garantiti pari diritti a genitori e figli delle famiglie LGBTQI+. Parliamo di oltre 100.000 bambini che rischiano di essere allontanati dalla famiglia che li ha cresciuti e accuditi in caso, ad esempio, di morte di uno dei coniugi.
Nel solco degli articoli 2 e 3 della Costituzione, dobbiamo superare la contrapposi zione tra diritti civili e diritti sociali. La scelta è tra un’Italia ripiegata su sé stessa e un’Italia aperta alle differenze; tra un’Italia che delle differenze ha paura, e un’Italia che le valorizza come ricchezze. Noi siamo pronti già da tempo per dare al Paese leggi di civiltà affinché siano riconosciuti e tutelati i diritti basilari di milioni di persone.
Non vogliamo fare alcun passo indietro, e anzi vogliamo volgere lo sguardo alle nuove generazioni affinché possano crescere in un Paese che garantisca loro la libertà di amare e di essere.
Un Paese civile non esclude, non emargina, non ghettizza. Le battaglie della comunità LGBTQI+ sono semplicemente richieste di uguaglianza: sono la voce di milioni di italiane e italiani che rivendicano libertà e autodeterminazione, che vogliono pari dignità. Per la destra non è mai il momento, noi crediamo che l’Italia sia già in ritardo.
Ci impegniamo con coraggio e coerenza, a promuovere la piena eguaglianza delle per sone LGBTQI+. Dall’approvazione della legge contro i crimini d’odio sino al matrimonio egualitario, ormai riconosciuto in 130 Paesi di cui 17 europei, proseguiremo il percorso di ascolto, dialogo e collaborazione con le associazioni e il movimento LGBTQI+, già avviato dal PD attraverso il Tavolo di confronto permanente e le tante Agorà svolte.
Perché tutte e tutti si possano sentire finalmente a casa.