
Sintesi dell’intervista su Il Messaggero
“La caduta improvvisa del governo Draghi ha scosso il Nord, molti imprenditori e cittadini friulani, lombardi e veneti si sono sentiti traditi. Se non ci fossero le liste dei governatori leghistí alle amministrative la destra si troverebbe in serie difficoltà”, Debora Serracchiani, inizia così la sua intervista a Il Messaggero.
Serracchiani continua: “I nostri punti fermi saranno: il rilancio della sanità pubblica e territoriale, intervenendo lì dove la sanità privata non è riuscita ad essere complementare; una gestione non demagogica dell’immigrazione e lo stop alle delocalizzazioni” e aggiunge: “La tassa piatta sbandierata dalla destra provoca danni seri al Nord ed è profondamente iniqua. Senza contare l’enorme peso sul bilancio pubblico per darle copertura finanziaria: con quei soldi si può investire in sanità, scuola e servizi”
“I fatti parlano: se siamo tornati ad affermarci in realtà come Padova e Verona è perché gli elettori riconoscono la buona amministrazione del centrosinistra”.
Serracchiani chiude con alcuni punti fondamentali del programma elettorale: “Tagliare le tasse sul lavoro e sulle pensioni e affrontare il carovita con una mensilità in più per lavoratori e lavoratrici, investire sulla transizione ecologica. Tagliare la burocrazia, tra vincoli e procedure infinite fare impresa è diventato impossibile. Mettiamo al centro temi come l’ambiente, le disuguaglianze, l’aumento degli stipendi e i diritti”.
Intervista integrale su Il Messaggero